“Il mese scorso JPMorgan Chase, seguendo il modello Ponzi, ha
ammesso di aver facilitato la più grande truffa finanziaria della
storia. Sono passate inosservate le attività di Bernie
Madoff, che ha sfacciatamente trasformato il suo conto bancario alla JPMorgan Chase in un’operazione di riciclaggio di denaro senza precedenti. Una simile manovra avrebbe fatto scattare l’allarme in qualsiasi altra banca.
Madoff, che ha sfacciatamente trasformato il suo conto bancario alla JPMorgan Chase in un’operazione di riciclaggio di denaro senza precedenti. Una simile manovra avrebbe fatto scattare l’allarme in qualsiasi altra banca.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha permesso a
JPMorgan Chase di pagare 1,7 miliardi di dollari e di firmare un accordo
di impossibilità di procedere, il che significa che nessuno della
JPMorgan Chase, anche questa volta, andrà a giudizio. Il grande
interrogativo al quale non si può, o non si vuole dare risposta, è
quello di sapere come mai gli organi giudiziari, incaricati del rispetto
delle regole e della lotta contro il riciclaggio di denaro presso la
JPMorgan Chase, abbia potuto ignorare, nel corso degli anni, i passaggi
di miliardi di dollari che entravano e uscivano dai conti di Madoff a
quelli di Norman Levy. Anche solo una manovra di questo tipo avrebbe
dovuto far partire un’indagine. (Levy è morto, e il fiduciario delle
vittime di Madoff ha promosso una causa contro gli eredi.)” Pam Martens,
Russ Martens,JPMorgan Vice President’s Death Shines Light on Bank’s Close Ties to the CIA, WallStreetParade.com, 12 febbraio 2014)
Per poter portare a termine varie operazioni finanziarie, JPMorgan
Chase, non solo controlla alcuni politici di alto rango, ma utilizza
politici in pensione che esercitano funzioni consultive.
Dopo la carica di Primo Ministro britannico, Tony Blair è stato
nominato consigliere di primo piano della JPMorgan Chase. I suoi
onorari, benché ricoprisse il ruolo di consulente part-time, sono stati
inizialmente fissati alla modesta somma di 500.000 sterline l’anno, per
poi passare a due milioni di sterline.
Tony Blair è stato criticato per aver sfruttato la sua rete
clientelare di relazioni politiche in Gran Bretagna e Medio Oriente per
servire gli interessi di JPMorgan Chase. Ha lavorato a stretto contatto
con l’amministratore delegato e presidente Jamie Dimon, recentemente
oggetto di controversie.
“Noi gestiamo le nostre attività in tutto il mondo”, ha dichiarato
Jamie Dimon: “Tony Blair darà ai nostri dirigenti e ai nostri clienti
un’unica, inestimabile a prospettiva globale, d’un’importanza cruciale
in un periodo difficile come quello attuale. La nostra impresa
beneficerà davvero delle sue conoscenze e della sua esperienza”.
(Comunicato stampa di JPM, gennaio 2008).
È da notare che nel 2003, dopo l’invasione dell’Irak, con Tony
Blair ancora primo ministro, JPMorgan Chase è stata designata a dirigere
la Banca commerciale dell’Irak.
In breve, Blair è un criminale di guerra che mantiene legami con una rete bancaria fraudolenta.
Decessi misteriosi di quattro alti dirigenti bancari di Wall Street
Il 28 gennaio scorso, un vicepresidente di JPMorgan Chase nel Regno
Unito, Gabriel Magee, “è stato rinvenuto cadavere sul tetto al nono di
un palazzo di 33 piani, sede europea della stessa banca, nella sezione
Canary Wharf di Londra”.
Il 10 febbraio Ryan Henry Crane, 37 anni, un altro dirigente di
primo piano della JPMorgan Chase, è morto in circostanze misteriose.
Crane era responsabile della programmazione delle operazioni globali
della JPMorgan Chase.
La morte di Crane sopraggiunge dopo “una serie di suicidi”,
verificatisi in un lasso di tempo di sei settimane, che coinvolgono tre
rinomati bancari, tra cui Gabriel Magee della JPMorgan Chase, l’ex
economista della Federal Riserve Mike Dueker, e William Broeksmit, un
dirigentesenior della Deutsche Bank, trovato “impiccato nella propria
abitazione, una morte che apparentemente farebbe pensare ad un
suicidio”. Secondo la cronaca, Broeksmit era implicato in un processo
sulla manipolazione sul mercato dei cambi.
di Michel Chossudovsky
Fonte;www.globalresearch.ca
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